mercoledì 30 luglio 2014

Euresa e l'app per la constatazione amichevole

Lo smartphone, come ben si sa, ha infinite funzioni e applicazioni e da oggi ci sarà anche quella che consente di compilare la constatazione amichevole. 



Si tratta di un’applicazione ispirata al classico modulo cartaceo che noi tutti conosciamo, progettata e realizzata da Euresa, un raggruppamento di società mutualistiche e cooperative di assicurazione, che riunisce quattordici membri di nove Paesi dell’Unione Europea. È una soluzione pratica, che permetterà ai 221 milioni di automobilisti europei di semplificare e accelerare le formalità successive ad un sinistro stradale. 

L’utilizzo della constatazione amichevole su smartphone è semplice e intuitivo. L’assicurato deve fare il download dell’app sul proprio dispositivo, e successivamente registrare alcuni dati personali come numero della patente e della polizza, in modo da evitare di dover cercare le informazioni all’ultimo minuto. Così, in caso di incidente, verrà guidato passo a passo nella compilazione direttamente sul telefono cellulare. L’app comprende anche una funzione cartografica per realizzare un disegno preciso dell’incidente, dando la possibilità di allegare fotografie. Inoltre, se entrambi gli automobilisti coinvolti la utilizzano, i dati potranno essere scambiati e validati direttamente dai rispettivi smartphone. L’intero procedimento snellisce di molto l’intera operazione, che in questo modo dura meno di dieci minuti, poi la constatazione viene inviata automaticamente via mail alla compagnia di assicurazione e l’utente ne riceve subito una copia in pdf. 

Dopo due anni di sviluppo e lavoro congiunto il prototipo è a disposizione delle società europee di assicurazione tramite le rispettive federazioni e associazioni nazionali, che potranno utilizzarlo adattandolo alle peculiarità del paese. Questa soluzione è stata già adottata in Francia , in Grecia e in Italia, dove l’Associazione nazionale delle imprese assicuratrici sta realizzando una versione semplificata dell’applicazione. A questi stati si potrebbe presto aggiungere il Belgio. 

lunedì 28 luglio 2014

Con LTE Advanced i dati viaggiano più veloci

Ti  piacerebbe vedere video in HD con una qualità di immagini fino a 4K, senza i fastidiosi problemi di buffering? Oppure scaricare video e immagini a una velocità doppia rispetto a quella massima attualmente disponibile sulle reti mobili italiane? Avere elevate performance anche con più terminali collegati contemporaneamente alla stessa cella?  Poter avere anche all’interno di case e uffici prestazioni decisamente superiori rispetto a quelle offerte dalla connessione 3G?


 
Ora puoi, o per lo meno, potrai entro fine anno, perché questi sono i principali vantaggi offerti dalla tecnologia LTE Advanced, che garantisce  una velocità di trasmissione dati fino a 180 Megabit al secondo in download, da oggi disponibile in via sperimentale sulla rete 4G di TIM. Primo brand europeo a presentare l’evoluzione dell’ultrabroadband mobile, Telecom Italia ha mirato sulla “carrier aggregation”, soluzione tecnologica in grado di unire le frequenze di due bande differenti, in questo caso 1800 MHz e 2600 MHz, e di ottimizzarle, per offrire una navigazione più veloce, fluida e stabile. Roberto Opilio, Direttore Technology di Telecom Italia: “Si tratta di un punto di partenza e non di arrivo. Sfruttando questa tecnologia si potrà arrivare a 300 Mbit/s e oltre”
 
La presentazione ha avuto luogo nel punto vendita TIM di Torino centro, dove fino al 31 luglio sarà possibile testare le potenzialità offerte dall’evoluzione della rete 4G, grazie alle postazioni appositamente allestite. Qui i prototipi delle nuove chiavette LTE permetteranno di confrontare le prestazioni tra la tecnologia Base e quella Advanced: dalla visione in streaming di film in HD attraverso TIMVision, all’accesso ai contenuti on demand, alla navigazione con prestazioni di molto superiori a quelle a cui siamo abituati. Il chip installato nei prototipi si adatta perfettamente alle chiavette per la navigazione, smartphone e tablet; per il lancio sul mercato, previsto per fine anno, mancano solo i dispositivi di nuova generazione.
 
Attualmente la copertura della rete 4G è pari 55,7% del territorio nazionale e riguarda un totale di 812 comuni; numeri destinati a crescere: entro fine anno, quando la nuova tecnologia debutterà sul mercato, si prevede una copertura del 60%, con quasi 1000 comuni coinvolti. 
Opilio aggiunge: “Per la presentazione abbiamo scelto Torino perché qui Telecom ha i suoi laboratori di ricerca e sviluppo e perché qui abbiamo presentato quasi tutti i prodotti innovativi in ambito mobile: dal 3G nel 1999 alla LTE nel 2009. E abbiamo preferito un negozio ai nostri laboratori, perché si tratta di una tecnologia già disponibile e funzionante”. 

giovedì 24 luglio 2014

I Google Glass arrivano in Italia

E così anche i Google Glass sono approdati in Italia e il suo look sarà curato da una rinomata azienda italiana, Luxottica, leader mondiale nel settore della produzione e distribuzione di occhiali sportivi e di lusso.



Andiamo per punti. Che cosa sono e a cosa servono i Google Glass?
Sono occhiali dotati di un prisma sul lato destro, un sistema che mostra informazioni e notifiche direttamente sulle lenti, proprio come uno schermo di uno smartphone, ma sempre a portata di vista.  Il loro utilizzo, come già intuito, sarà lo stesso di quello di uno smartphone, con la possibilità di navigare in internet, fare video e fotografie, chattare, usare il navigatore e tutto semplicemente con i comandi vocali. Rimangono comunque parecchi i dubbi e le critiche a riguardo: lo strumento consentirà la realizzazione di foto e video di persone che molto probabilmente saranno ignare di questo, poiché gli occhiali, in azione, sono meno evidenti di uno smartphone.

Gli occhiali del colosso di Mountain View sono arrivati nel weekend appena trascorso in alcuni negozi dello Stivale, a un prezzo più alto rispetto a quello consigliato negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Dalle notizie che si possono leggere sul web, i Google Glass hanno sorpreso gli amanti dell'hi-tech, comparendo in modo inaspettato in alcune vetrine di due importanti catene di elettronica: in due punti vendita di Mediaworld, a Roma e a Firenze, e in uno store Saturn a Milano.

E se nei primi due negozi il prodotto è solo in esposizione, nello store milanese la vendita è già iniziata e il cartellino del prezzo, come indica una foto pubblicata dal sito AndroidWorld.it, segna 1.999,99 euro.
L’azienda americana, dopo aver appreso della vendita presso lo store di Saturn vuole precisare: "Google non ha autorizzato la vendita dei Glass nel nostro paese". E aggiunge: "I Google Glass sono al momento acquistabili solo attraverso il programma Explorer e solo in US e UK, al momento non abbiamo autorizzato la vendita in Italia e dunque non è nemmeno stato definito un prezzo per il nostro paese".
Secondo l'azienda americana l'acquisto dei Glass va fatto esclusivamente attraverso il programma Explorer essendo "ancora un prototipo e pertanto gli Explorer continuano a giocare un ruolo importante nel migliorare i Glass in vista di un più ampio lancio consumer".

lunedì 21 luglio 2014

Facebook rivoluziona l'e-commerce con il tasto compra

Fare shopping online direttamente su Facebook, ora, con un semplice click sulla pubblicità di un prodotto, è finalmente divenuto possibile



È la novità a cui sta lavorando il social network, che sul suo blog ha annunciato la sperimentazione del tasto “compra”, a corredo delle inserzioni delle aziende. In poche parole gli spazi pubblicitari acquistati su Facebook diventeranno un canale diretto di vendita.
Cliccando il tasto “compra”, da pc o smartphone, l'utente potrà comprare dall'inserzionista senza lasciare il social network. Il progetto nasce in collaborazione con alcune PMI americane con lo scopo di aiutare le imprese a sfruttare il ricco database di utenti e l’affidabilità del social network nato nel Massachussets, in modo da aumentare le vendite attraverso banner pubblicitari e pagine.

La feature è progettata "tenendo conto della privacy", secondo la stessa società che ha ufficializzato la notizia attraverso un post sul sito ufficiale. Il pagamento, assicura il colosso del web, sarà sicuro. "Nessuna informazione sulle carte di credito che gli utenti condividono con Facebook quando completano una transazione sarà condivisa con altri inserzionisti, e le persone potranno scegliere se salvare o meno le informazioni del pagamento per acquisti futuri". La sperimentazione è per ora limitata a piccole e medie aziende negli Stati Uniti.

La società è attualmente alla ricerca dei primi feedback, in modo da capire come muoversi all'interno di una feature così importante. La novità è rivolta agli utenti, così come ai privati, ma al tempo stesso a trarne vantaggi diretti sarà proprio il social di Zuckerberg, che alimenterà sensibilmente la propria posizione come piattaforma di marketing.
Al momento, l’advertising su Facebook mira a "costruire un seguito", ovvero indirizzano gli utenti verso un determinato sito in modo da pilotare il traffico in arrivo o cercano di convincerli a visitare un luogo fisico. Ha senso, pertanto, che Facebook ne capisca bene il reale potenziale prima del rilascio su larga scala. La società vuole prima notare come verrà accolta dagli utenti finali e come questa possa essere sviluppata per trasformarsi fattivamente in un reale vantaggio per le aziende coinvolte.

venerdì 18 luglio 2014

Nuova partnership tra eBay e Sotheby's

eBay e Sotheby’s hanno annunciato una partnership che unirà il leader mondiale negli acquisti online con l’azienda internazionale di aste artistiche. 



Insieme stanno progettando una nuova piattaforma online che renderà più accessibile per milioni di persone in tutto il mondo scoprire, sfogliare e acquistare eccezionali opere d’arte, d’antiquariato e da collezione.
eBay è uno dei più grandi, se non il più grande, mercato online a livello globale, e collega le persone con le cose di cui hanno bisogno. Sotheby ‘s, fondata nel 1744, è diventata la prima casa d’aste internazionale quando si espanse da Londra a New York nel 1955, la prima ad effettuare vendite a Hong Kong (1973) e Francia (2001) , e la prima casa internazionale d’aste di arte in Cina (2012). Oggi, Sotheby presenta aste in otto sale di vendita di citta diverse, tra cui New York, Londra, Hong Kong e Parigi.

A partire dall'autunno le aste di Sotheby's a New York saranno trasmesse su eBay, in una serie di aste dal vivo, e in più sarà implementata una nuova sezione creata appositamente sul sito. eBay conta 145 milioni di clienti nel mondo, di cui 36 milioni hanno acquistato oggetti da collezione l'anno scorso, il che potrebbe spingere le vendite di Sotheby's.

Entrambe le società vedono del potenziale in questa partnership, in particolare, nel settore gioielli, orologi, vino, fotografia e oggetti di design del XX secolo. Bruno Vinciguerra, COO di Sotheby ammette: "E’ una grande opportunità per rendere l'arte più accessibile a più collezionisti".
Devin Wenig, presidente di eBay Marketplaces, ha detto, ” Questa  unione è un passo significativo per espandere il mercato delle aste in diretta. Sotheby ‘s è uno dei nomi più rispettati nel mondo. Quando si combina il suo inventario con la piattaforma tecnologica di eBay di portata globale, possiamo dare alle persone l’accesso alle più belle e più suggestive opere del mondo - sempre, ovunque e da qualsiasi dispositivo. Questa è un’esperienza che siamo certi i nostri utenti apprezzeranno”.

giovedì 17 luglio 2014

LinkedIn compra Newsle

LinkedIn, interessata al tracciamento web dei suoi utenti e di capire meglio chi essi siano, ha annunciato l’acquisizione di Newsle, che però resterà in circolazione anche come applicazione indipendente.



Andiamo per punti. Chi è e cosa fa Newsle? E’ un un servizio che consente di scegliere i contatti più interessanti sui social network, come Facebook e la stessa LinkedIn, e di ricevere notifiche se sui siti e i blog appaiono notizie in cui tali persone vengono nominate, in modo da avere informazioni sulle loro attività lavorative.
Presente online da tre anni, Newsle ha infatti sfruttato algoritmi di disambiguazione e di elaborazione del linguaggio naturale, e le capacità di apprendimento per costruire un prodotto capace di scovare blog e notizie in cui gli utenti e i propri contatti sono stati menzionati. 

Il servizio continuerà a operare autonomamente e, allo stesso tempo, sarà integrato nel social network dalla vocazione professionale.
Sul blog di LinkedIn leggiamo: ''LinkedIn e Newsle condividono un obiettivo comune: entrambi vogliamo fornire conoscenze professionali che vi rendono migliori in quello che fate - 'Sapere di più delle persone che fanno parte della vostra rete, ad esempio quando vengono menzionate nelle notizie, può far emergere spunti importanti in vista del prossimo incontro lavorativo con loro''.

lunedì 14 luglio 2014

Groupon cerca il rilancio con un nuovo sito web

L'azienda fondata nel 2008 da Andrew Mason, poi cacciato a fine 2013 per i cattivi risultati ottenuti, sbarcata due anni dopo anche in Italia, prova a rimboccarsi le maniche con lo sviluppo di un nuovo sito web e a mettere in un cassetto le voci di chi bolla il "couponing" come un fenomeno in via di estinzione



Un fenomeno involutosi sul proprio modello di sviluppo, che propone sconti per nuovi clienti, a mo di richiamo per fidelizzare e come efficace veicolo pubblicitario. Meno di un terzo di chi è iscritto a un gruppo d'acquisto (circa la metà degli internauti italiani), come ha rilevato Eurispes nel 2013, porta a termine concretamente gli acquisti: ed è proprio questo aspetto a minacciare la sostenibilità del modello Groupon.

Da modello push a modello pull
Giulio Limongelli, Amministratore delegato della filiale italiana, spiega come l'Italia sia però il secondo mercato in Europa per numero di coupon venduti, dopo il Regno Unito. Gli iscritti al servizio sono oltre 10 milioni (200 milioni su base mondiale),  la quota di "users" attivi è pari a circa un quarto nel complesso, e gli esercizi commerciali "affiliati" sono 30mila (650mila nel mondo). Questi numeri bastano ad assicurare uno step in avanti sui ricavi (quelli generati da mobile incidono per oltre il 50% del fatturato totale) e la rincorsa alla tanto agognata marginalità? No. Groupon sta cercando di passare da un modello "push" a un modello "pull", in una logica di marketplace dedicato alle offerte locali da consumare in un lasso di tempo ristretto (da uno a sette giorni) e il più possibile certificato per evitare pericolosi problemi di qualità dei pacchetti proposti dai merchant. Sulle percentuali di utenti italiani disaffezionati la società logicamente non si sbilancia, ma ci ricorda come siano molti di più rispetto al recente passato gli utenti che entrano nel sito direttamente, soprattutto dalle app, senza passare dalla mail ricevuta in casella. In modalità push, per l'appunto.
Nuovi algortimi di ricerca in attesa dell'iPad per i merchant
Già attivo negli Usa e ormai in dirittura d'arrivo in Italia, il nuovo sito web di Groupon si presenta con la sostanziale novità di una nuova barra di ricerca per trovare subito il pacchetto scontato da acquistare fra le centinaia di offerte attive. A questa si aggiunge una suddivisione delle proposte in categorie, sottocategorie e funzionalità di localizzazione appoggiate alle mappe di Google e riferite a una determinata città. Il tutto trasforma il portale in un vero e proprio sito di e-commerce, con coupon spendibili anche in veri e propri negozi (tra i quali Trony e American Apparel) e sarà molto più navigabile e fruibile dell'attuale, tanto che non occorrerà più guardare tutto il sito per trovare l'offerta giusta. La classica mail con le proposte del giorno non sparirà, ma le stesse proposte saranno personalizzate in base ad acquisti pregressi, età e provenienza degli acquirenti. Il restyling concettuale e funzionale interessa anche la nuova versione dell'app Groupon, tramite cui scoprire con il tab "Vicino a te" le offerte in base alla propria posizione calcolata dal Gps del terminale. Al momento non è integrata al 100% con il nuovo sito, ci confessa Limongelli, ma è solo questione di tempo. Quando si materializzerà questa integrazione "ci sarà un balzo in avanti nel processo di trasformazione di Groupon". Il tutto in attesa di un ultimo tassello. Quale? Un iPad fornito ai merchant per la gestione delle prenotazioni, dei pagamenti in modalità contactless (in veste di Pos digitale) e per la raccolta e la profilazione dei clienti del servizio di couponing. I pagamenti in modalità “contactless” sono già ben avviati negli Usa, sfruttano un’app preinstallata per funzionare da Pos digitale e per la raccolta e la profilazione dei dati dei clienti; in Italia questa modalità arriverà verso la metà del 2015.

giovedì 10 luglio 2014

Google Shopping Express sfida Amazon per le consegne rapide

È una lotta senza respiro, centimetro su centimetro. Impadronirsi del web in ogni modo, con ogni mezzo. I colossi dell’e-commerce non si danno pace. Nelle ultime ore Google ha lanciato l'ennesima sfida ad Amazon, sborsando 500 milioni di dollari dal suo portafogli per investirli in Shopping Express. 



Obiettivo? Introdurre un servizio di consegna rapida dei prodotti acquistati online, settore già coperto dalla società di Jeff Bezos, che con Amazon Prime assicura all'acquirente la ricezione dell'oggetto in poche ore.
L'idea di Google ha ovviamente basi solide. All'inizio, il mercato di riferimento sarà quello statunitense, ma il progetto ha dalla sua parte un notevole vantaggio: la leadership inavvicinabile di Big G nel settore del product search. Offrire un servizio rapido ed efficiente potrebbe essere un bel problema per qualsiasi competitor, Amazon incluso.
Per adesso Google sta investendo per portare il servizio solo in tre città degli Usa: New York, San Francisco e Los Angeles. Ha già stretto accordi con alcuni marchi come Target, Costco, Toys R Us e Whole Foods. Ma Google Shopping Express è solo all'inizio del suo percorso.
 
Cosa lo differenzia da Amazon
A differenziare il servizio di Google nei confronti di Amazon c'è un dettaglio non di poco conto, infatti il colosso di Mountain View, almeno per ora, non avrà gli enormi centri di distribuzione sui quali invece ha investito Bezos. Ciò vuol dire che i prodotti rimarranno nei magazzini dei fornitori originari. Google, quindi, si incaricherà di andare a prelevare la merce per poi consegnarla. Il tutto nel giro di poche ore. Per questo i 500 milioni di dollari investiti serviranno a preparare un’imponente flotta di autisti, impacchettatori e mezzi. Il costo del servizio dovrebbe essere, secondo quanto riportato, di 4,99 dollari per ogni prodotto. Ma non è escluso che Big G punti ad abbonamenti annuali e a promozioni gratuite per far conoscere il servizio.
Tom Fallows, capo di Shopping Express, ha commentato la precedente situazione: “Negli ultimi cinque anni abbiamo migliorato di molto Google Shopping, aiutando gli acquirenti a trovare i prodotti disponibili in zona. Spesso però ci trovavamo davanti a feedback nei quali gli utenti lamentavano i tempi di consegna troppo lunghi.” Google Shopping Express è il servizio che correrà in loro aiuto. L'obiettivo è quello di consegnare un prodotto nelle 3/4 ore successive all'ordine effettuato online. Una sfida enorme, anche per un colosso come Google. Amazon ha investito tempo e danaro per arrivare ai risultati odierni, automatizzando i centri di distribuzione presenti in varie parti del mondo. La risposta di Big G è tutta da scoprire.

lunedì 7 luglio 2014

Vacanze online, false recensioni su TripAdvisor? L'Antitrust indaga

Continuano le indagini dell'Antitrust nel settore del turismo, uno dei mercati fondamentali per l'economia italiana. Questa volta l'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, ha messo gli occhi sul noto sito TripAdvisor, dopo svariate segnalazioni da parte dell'UNC (Unione Nazionale Consumatori)  e di diverse strutture alberghiere, mentre di recente è stato avviato un procedimento sulle agenzie turistiche online Expedia e Booking.



TripAdvisor è un social network dove gli utenti condividono e pubblicano recensioni, e/o pareri, riguardo hotel, ristoranti e attrazioni turistiche.
L'Authority, guidata da Giovanni Pitruzzella, ha deciso di avviare un procedimento nei confronti di Tripadvisor per pratica commerciale scorretta, in modo da verificare se la società adotti le adeguate misure per limitare e ancor più prevenire il rischio di pubblicazione di false recensioni, sia dal punto di vista informativo che da quello relativo alle procedure di registrazione. La decisione, come appunto dicevamo, è stata presa alla luce delle numerose segnalazioni pervenute da parte di consumatori, di proprietari di strutture turistiche (alberghi, ristoranti e altri luoghi di ritrovo) e dell'UNC.

Massimiliano Dona, Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori, ha dichiarato: "Siamo molto soddisfatti, che l'Autorità Antitrust abbia avviato un procedimento per pratica commerciale scorretta su TripAdvisor, a seguito di una nostra segnalazione, perché la veridicità delle recensioni è fondamentale sia per tutelare i consumatori, che per la credibilità degli stessi albergatori".
In seguito Dona aggiunge: “Anche TripAdvisor avrebbe tutto l'interesse a garantire l'attendibilità dei giudizi, pur preservando la libertà della Rete, per evitare che un'idea geniale, nata per sfruttare a pieno lo spirito di condivisone di Internet, imploda su se stessa con il sospetto di essere ispirata a logiche di interesse e magari anche da interessi anticoncorrenziali".

Per quanto riguarda il caso aperto su Expedia e Booking, è stata avviata un'indagine per verificare la presenza di possibili intese restrittive della concorrenza attraverso gli accordi siglati con le strutture alberghiere.
La nota sottolinea che l'Autorità, su segnalazione di Federalberghi, "ha deciso di avviare un'istruttoria per verificare se le agenzie turistiche online Booking ed Expedia, limitino, attraverso gli accordi con le strutture alberghiere, la concorrenza sul prezzo e sulle condizioni di prenotazione tra i diversi canali di vendita, ostacolando la possibilità per i consumatori di trovare sul mercato offerte più convenienti".