martedì 28 ottobre 2014

Ritornano i forum grazie a Rooms, la nuova app di Facebook

Vi ricordate i forum, i luoghi di discussione su un determinato argomento di interesse, che sono si poi eclissati con l’avvento dei social network? Ebbene, grazie a Mark Zuckerberg, fondatore del più famoso Social Network al mondo, sembra che ora possano risorgere.



La nuova app di Facebook si chiama Rooms ed è stata realizzata dal 24enne Josh Miller, il cui sito di discussione online Branch è stato acquistato a gennaio da Facebook. Rooms, in perfetto stile anni ’90, consente di aprire degli spazi di dibattito, “stanze” appunto, in cui si può interagire in forma anonima.  
Dunque, pare che questa volta per Facebook il fulcro dell’attività mobile venga spostato dall’utente al contenuto.

Rooms permette di creare un ambiente per ogni argomento di discussione (cinema, musica, tecnologia, ecc..), a cui, però, si può accedere solo su invito. E’ possibile anche invitare gli utenti offline tramite l’utilizzo di QR Code, il codice a barre bidimensionale composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema in forma quadrata, che viene impiegato per memorizzare informazioni destinate a uno smartphone.

Ciò che ha fatto rimanere straniti molti di noi è la creazione di una app apparentemente distaccata dall’universo Facebook e l’impossibilità apparente di ricavare dati sensibili dagli utenti.  Rooms infatti, proprio perché è possibile inserirvi i commenti in forma anonima, non richiede che gli utenti siano iscritti a Facebook.

Per ora si tratta di un servizio attivo solo in USA e solo per i dispositivi iOS. Non ci resta che attendere il suo arrivo in Italia e stare a guardare cosa Zuckerberg ha in serbo per noi.

martedì 14 ottobre 2014

Siti web e-commerce mobile responsive: quanto influiscono?

L’e-commerce sta crescendo e sono sempre di più le grandi aziende che si dotano di una piattaforma per gli acquisti on line. Eppure molti hanno notato che gli accessi da postazioni internet fisse non sono poi tanti rispetto a quelli che i pochi all’avanguardia realizzano mediante dispositivi mobili.


Secondo alcuni dati, infatti, il 12% degli acquisti fatti in Italia avviene attraverso dispositivi mobile e vale 510 mln di Euro sugli 11,3 Miliardi totali. Una cifra molto importante, che quantifica la portata del fenomeno.
Ecco, allora, che inizia a delinearsi l’idea dell’ e-commerce Mobile, ovvero l’importanza di avere un sito di commercio elettronico che abbia un design responsive, cioè in grado di adattarsi graficamente in modo automatico al dispositivo coi quali vengono visualizzati (computer con diverse risoluzioni, tablet, smartphone, cellulari, web tv), riducendo al minimo la necessità per l'utente di ridimensionamento e scorrimento dei contenuti.
Per chi vuole adattarsi, però, deve stare attento perché ci sono delle regole ben precise da seguire. Prima: massimo 4 secondi per l’apertura delle pagine. Quando il sito impiega più di 6 secondi, infatti, viene scartato nel 38% dei casi, a meno che si tratti di siti conosciuti già in passato. Per fare questo è necessario avere non solo una piattaforma ecommerce “mobile”, ma che tutti i contenuti ( java / immagini / codice ecc… ) siano ridotti al minimo con accorgimenti di carattere tecnico ed informatico. Seconda: marketing strategico. Senza pubblicità mirata e senza un sito web semplice, con contenuti fruibili da tutti gli utenti, non si fanno affari.
  
Alcune ricerche di Invesp hanno dimostrato che attualmente solo il 20% delle aziende ha un sito web ottimizzato per la navigazione on line, che il 97% dei carrelli digitali viene abbandonato a causa di schermate inutili e messaggi fuorvianti, che al 43% delle persone non piacciono i siti lenti, anche se sono di loro interesse e che il 40% dei consumatori preferirà un sito concorrente dopo aver avuto una pessima esperienza mobile.

venerdì 10 ottobre 2014

Tutti pazzi per l'e-commerce

Oggi i siti di e-commerce sono aumentati esponenzialmente e allora ci si chiede come si sono modificate le abitudini di acquisto degli utenti online e come i social network hanno risposto alle nuove esigenze. Quali sono le abitudini più diffuse quando si parla di compere sul web?



A questi interrogativi ha risposto Capgemini che, dopo aver intervistato 18.000 acquirenti digitali in 18 mercati diversi, ha raccolto in un report intitolato “Digital Shopper Relevancy” tutti i dati emersi dal sondaggio.
E dunque, il 75% degli intervistati conferma che internet rimane il canale preferito per perfezionare le decisioni nello shopping ma, rispetto a pochi anni fa, il dato più stupefacente rivela che i consumatori fanno meno riferimento ai social (Twitter e Facebook) per scoprire nuovi prodotti.
Durante l’analisi sono state, poi, identificate una varietà di differenti tipi di clienti digitali, ciascuno con canali e dispositivi differenti, il cui comportamento è influenzato da fattori quali età, sesso, categoria di prodotto, momento del giorno,  maturità del mercato. Da questo è emerso, per esempio, che ci sono delle differenze enormi tra donne giovani e donne meno giovani.
La ricerca, inoltre, rende molto chiaro che le regole degli acquirenti digitali è in evoluzione e varia anche a seconda del profilo geografico.  Gli amanti dello shopping digitale costituiscono la maggior parte dei acquirenti digitali in Cina, India, Brasile, Messico e Turchia. In confronto, questi segmenti rappresentano una piccola percentuale del totale degli shopper digitali negli altri mercati.
Insomma, sembra che la tendenza sia in aumento anche se solo il 41% delle persone intervistare si è detta tranquilla a lasciare tutti i propri dati per essere identificata come cliente e molti hanno confessato di guardare i cataloghi on line ma di preferire, poi, l’acquisto nel negozio fisico. Il dato, tra l’altro, è in linea con le nuove tendenze anticipate dagli esperti di marketing secondo cui entro il 2020, i negozi fisici verranno “trasformati” in semplici show-room dove poter scegliere e ordinare i prodotti desiderati.

giovedì 2 ottobre 2014

Siti web mobile friendly

Quanto è influente la user mobile experience sul posizionamento del tuo sito web? È questo quello di cui ha discusso molto durante Gary Illyes, Webmaster Trend Analytis di Google durante l’ultimo SMX East, il Search Marketing Expo.



La risposta è: moltissimo! Basta pensare che, secondo le statistiche, il 61% degli utenti tende a non tornare più su un sito se ha avuto problemi ad accedervi tramite smartphone. Il sito deve essere, dunque, mobile friendly, cioè, per esempio,  l’utente non deve zoomare per poter visualizzare e leggere bene il contenuto della pagina.


Nel giugno 2013 Yoshikiyo Kato e Pierre Far, rispettivamente Software Engineer del Mobile Search team di Google e Webmaster Trends Analyst, dichiararono sul Webmaster Central Blog, di voler implementare diverse modifiche al ranking per i siti che non sono fruibili correttamente attraverso i dispositivi mobile. L’obiettivo, quindi, è favorire il posizionamento sui motori di ricerca di quelle piattaforme che non sono ancora ottimizzate per i dispositivi mobili, smartphone o tablet.

E conviene davvero farlo: secondo i dati di Google, infatti, i siti ottimizzati per il mobile hanno entrate RPM, le entrate per mille impressioni stimate per ogni pagina, superiori dell’ 8% rispetto ai siti che non sono mobile friendly.

Provate a pensare a cosa succederebbe se un vostro diretto competitor avesse un sito ottimizzato per il mobile e voi invece no… Non lo sapete? Sempre secondo le statistiche di Google il 40% degli utenti che ha delle difficoltà a visualizzare i contenuti di un sito sul suo smartphone, passa ad un competitor.